Vi presentiamo
le camere della Groletta.
Il naming delle 12 camere presenti a La Groletta è il risultato di una ricerca territoriale pensata per incuriosire e indirizzare l’ospite a scoprire le tipicità del luogo. Ogni camera racconta la sua storia volutamente attinente al territorio circostante. Il risultato: 12 composizioni di testi e immagini incorniciate ed appese ad ogni ingresso.
le nostre dotazioni
Wifi gratuito
animali
piscina
bici
Invasà shop
corsi e escursioni
le stanze
La Chiusa
La Chiusa Veneta, porta d’accesso millenaria alla Pianura Padana e al Mediterraneo per chi proveniva dall’Europa del Nord, fu costruita dagli austriaci tra il 1849 e il 1851.
Si tratta del primitivo Forte Etschklause nel suo aspetto originale, si trova nella zona di Rivoli Veronese in località Chiusa di Ceraino.
La Rocca
Sul Monte Rocca dal X al XII secolo
sorgeva la roccaforte i cui resti
vennero alla luce grazie agli scavi
diretti da Peter Hudson,
dell’Università di Lancaster tra
il 1978 e il 1981.
Costruito in muratura e in legno il
castello di Rivoli ebbe importanti
funzioni militari. Oggi si possono
vedere i resti di una cappella, di
una cisterna e della torre a guardia
della Chiusa.
La Fortezza
Il Forte Wohlgemuth fu edificato nel
1850 a difesa del confine austriaco
per proteggere le strade che da Affi
si dirigono verso Rivoli e l’Adige.
La costruzione fu voluta da Josef
Radetzky e faceva parte di un più
ampio progetto di fortificazione di
Verona e territori limitrofi.
Attualmente il forte alto ospita
un museo sulla Prima guerra
mondiale ed uno di radio d’epoca.
Rue De Rivoli
La città di Parigi ha un’importante
via nei pressi del Louvre intitolata
Rue de Rivoli. Essa prende il nome
dalla Battaglia di Rivoli del 1797 in
Valdadige (Verona).
Fu uno degli scontri decisivi
combattuti dalle truppe francesi
dell’Armata d’Italia, al comando del
generale Napoleone Bonaparte,
contro l’esercito austriaco durante
la prima campagna d’Italia.
La Venere
Dal1963 al 1968 Lawrence
H. Barfield dell’Università di
Birmingham condusse i primi scavi
archeologici scientifici, portando alla
luce i livelli di occupazione risalenti
al Neolitico e all’età del Bronzo.
L’insediamento neolitico restituì
numerosi strumenti in selce,
resti faunistici, frammenti di vasi,
pintaderas, pesi da telaio e la famosa
statuetta in terracotta chiamata la
Venere di Rivoli.
L'Officina
Durante le sue prime esplorazioni
archeologiche, il pioniere Gaetano
Pellegrini, rinvenne tra il 1874
e il 1875 sulla Rocca di Rivoli
un’enorme quantità di strumenti
in selce. Questo ritrovamento
straordinario portò Pellegrini a
ribattezzare il sito come officina
preistorica. Egli mappò i reperti in
10 Tavole nel suo trattato Officina
Preistorica del Monte Rocca, Rivole
Veronese (note solo due copie in
due Biblioteche italiane).
Beatrice
« Sovra candido vel cinta d’uliva
donna m’apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva. »
Purgatorio, Canto XXX
Beatrice Portinari (1266-1290) è
secondo, alcuni storici, la figura
storica dietro il personaggio
dantesco di Beatrice, donna amata
dal poeta che passò per questi
luoghi.
Laura
de Noves (1310-1348)
potrebbe essere la Laura
conosciuta, amata e celebrata da
Francesco Petrarca che passò per
questi luoghi.
Alcuni ritengono che non sia mai
esistita e che sia stata soltanto
un espediente poetico, perché
si crede che Petrarca facesse
riferimento al Laurus (Alloro),
l’albero sacro per il dio Apollo,
protettore della poesia.
La Fortuna
« Fortuna e Natura, le due ministre
del mondo. »
Decameron VI, 2,6
Nel Decameron l’uomo viene
definito in base alla Fortuna, una
forza esterna che lo condiziona
ma che egli può volgere a proprio
favore. La Fortuna nelle novelle
di Giovanni Boccaccio, passato
da questi luoghi intorno al 1350,
appare spesso come evento
inaspettato che sconvolge le
vicende.
La Natura
« Fortuna e Natura, le due ministre
del mondo. »
Decameron VI, 2,6
Nel Decameron l’uomo viene
definito in base alla Natura,
una forza interna con istinti e
appetiti che deve riconoscere
con intelligenza. La Natura nelle
novelle di Giovanni Boccaccio,
passato da questi luoghi intorno
al 1350, si presenta come forza
primordiale la cui espressione
prima è l’Amore.
La Grola
Il podere La Grola, situato sulle
colline di Sant’Ambrogio di
Valpolicella, venne acquistato da
Giovanni Allegrini nel 1979. Si
racconta che qui nacque la varietà
autoctona Corvina Gentile
“a graspo rosso”. La leggenda narra
che in passato esistessero solo uve
bianche; un corvo (Grola in dialetto
veneto) grato ad un viticoltore per
le innumerevoli cure che gli prestò,
donò il colore del suo piumaggio
a questa varietà di uve.